Si è tenuto a Napoli, nei giorni 10, 11 e 12 Aprile 2015, il Secondo Incontro Italiano di Solidarietà con la Rivoluzione Socialista Bolivariana, convocato dalla rete italiana di solidarietà “Caracas ChiAma”. L’incontro si è svolto in un momento storico molto delicato per il Venezuela Bolivariano, oggi più che mai sotto la costante minaccia dell’imperialismo statunitense, che vede nel socialismo del XXI secolo la più grande minaccia ai propri interessi e al proprio disegno di dominio mondiale.
L’incontro condanna nella maniera più ferma e categorica l’emanazione del decreto della Casa Bianca nel quale il Venezuela è definito una “minaccia” alla sicurezza nazionale USA e condanna altresì le provocazioni ordite dall’imperialismo, nell’ambito della VII Cumbre de las Americas, Panama 2015, contro le delegazioni rivoluzionarie cubana e venezuelana.
Il Venezuela non è una minaccia, ma una speranza. Il Venezuela oggi mantiene aperta una prospettiva e ridefinisce un orizzonte, fondato su una forte rimessa in questione dei rapporti di proprietà e sul capovolgimento della subalternità economica alle grandi istituzioni internazionali.
Ci uniamo alla campagna internazionale “Il Venezuela non è una minaccia. Siamo una speranza.
#ObamaDerogaElDecretoYa”.
L’incontro ha rappresentato concretamente una manifestazione di solidarietà di ritorno, perché ha testimoniato che il modo migliore di appoggiare e di sostenere il decisivo processo rivoluzionario in Venezuela è quello di approfondire, sviluppare e costruire un processo rivoluzionario, orientato al socialismo, anche nel nostro Paese.
L’incontro ha visto la rilevante partecipazione di reti, organizzazioni sociali e culturali, associazioni, partiti, collettivi e comitati, ospitati da alcune tra le realtà che, in questo momento, a Napoli, ma non solo, rappresentano nella pratica la possibilità di costruire un mondo migliore, una alternativa di società e di sistema, che superi l’alienazione e combatta lo sfruttamento in tutte le sue forme: in particolare, l’ex Asilo Filangieri, la Mensa Occupata, l’ex OPG “Je so’ pazzo” e GAlleЯi@rt.
I temi centrali intorno ai quali si è sviluppato il nostro confronto e la nostra elaborazione sono:
- la minaccia dell’imperialismo
- il potere popolare e la rappresentanza
- la guerra economica e la disinformazione imperialista
- i nuovi modelli di integrazione regionale
- la formazione politica e ideologica e i diritti del lavoro
- questione di genere e questione di classe, le identità sessuali come scelta e non come destino
- giovani, sport e tempo libero
- eco-socialismo come alternativa sistemica al capitalismo e alle sue guerre
Integrando la riflessione e le proposte sviluppate dai singoli tavoli di lavoro, l’incontro italiano di solidarietà, continua la sua battaglia affinché:
- cessino le azioni ostili del governo USA contro il Venezuela
- si deroghi il decreto che dichiara il Venezuela una “minaccia”
- vengano sospese le ingiuriose sanzioni contro i funzionari venezuelani
- si ponga fine immediatamente al blocco economico, commerciale e finanziario e alle continue provocazioni contro Cuba socialista
- si chiudano tutte le basi militari USA e NATO in America Latina e nel mondo, nonché il vergognoso lager di Guantánamo e tutte le “Guantánamo” presenti in Italia
- si realizzi l’indipendenza di Puerto Rico
- sia fatta luce e giustizia per i Nostri compagni e compagne studenti “normalistas” di Ayotzinapa,
- si concretizzi l’immediata cessazione delle guerre e delle ingerenze imperialiste ovunque nel mondo.
La rete di solidarietà si impegna a:
- consolidare ed estendere in tutte le città la rete di solidarietà con la rivoluzione bolivariana,
- sviluppare e approfondire la relazione con i Paesi ed i popoli dell’ALBA – TCP,
- combattere, tempestivamente ed efficacemente, la guerra mediatica e psicologica contro la rivoluzione bolivariana e a sostegno dei processi di emancipazione e pace con giustizia sociale.
“¡Todo 11 tiene su 13!”, dicevano i compagni e le compagne venezuelani dopo aver sconfitto il colpo di stato dell’11 aprile 2002.
Questo incontro rende omaggio al potere e alla partecipazione popolare, al protagonismo delle masse, all’unione civico-militare quale pilastro fondamentale della rivoluzione bolivariana, che nel 2002 ha sconfitto il golpe delle oligarchie venezuelane al soldo dell’imperialismo yankee e ha ri-installato al potere, con la mobilitazione delle masse, il presidente costituzionale Hugo Rafael Chávez Frías.
Oggi come ieri il potere e la mobilitazione popolare, di tutti i popoli lavoratori in lotta per il socialismo, sapranno respingere le trame reazionarie della borghesia e i tentativi di golpe foraggiati dall’imperialismo.
Da questo momento è aperta la convocazione del Terzo Incontro Italiano di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana per il quale si è proposta Ravenna per Ottobre 2015.
Napoli, 12 aprile 2015
Rete di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana
“Caracas ChiAma” – Italia