La casta politica mette alla prova la tolleranza del popolo cileno

Il seguente articolo della rivista cilena Punto Final ci offre una panoramica sulla situazione cilena ed un tentativo dal basso per la costruzione di un futuro migliore per il paese.

Un tratto particolare della nostra crisi –che laaggrava ancora di più- è che sembra non inquietare nessuno. Il popolo è assentedal dibattito, forse narcotizzato dalla televisione e dalla carta di credito; oforse con la sua indifferenza esprime una forma più profonda di ripudio allacasta politica.    

CHILE-Multitudinaria-Marcha-Familiar-AP_CLAIMA20110808_0155_7Il Cile, vittima dell’avidità, della corruzione, e dell’incompetenza della casta politica, si trova sommersa in una profonda crisi senza soluzione, nel contesto del modello economico e della Costituzione imposti dalla dittatura. Quella camicia di forza riproduce all’infinito gli abusi e le perversioni che hanno delegittimato le istituzioni, i partiti e gli organi dirigenti. La corruzione che generano è un’ombra viscosa che contamina tutto ciò che tocca, incluso la Chiesa e le forze armate.

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Narrazioni Tossiche: Funzionari statunitensi, chiamati “terroristi”, deridono il divieto di entrare in Venezuela

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Quarto appuntamento con il mercoledì delle Narrazioni tossiche. Hannah Dreier firma per Associated Press (qui nella versione del Los Angeles Times, datata 1 marzo) un articolo che schernisce le iniziative del governo bolivariano, dando spazio alle arroganti repliche di tutti quei funzionari a stelle e strisce chiamati in causa dalle nuove direttive dell’amministrazione Maduro.

 

“I’ve always wanted to travel to a corrupt country that is not a free democracy. And now Castro’s lapdog won’t let me!” he wrote on Twitter.

 

I politici conservatori statunitensi, a cui il Presidente socialista Nicolas Maduro ha proibito di entrare in Venezuela, stanno prendendo la restrizione come una medaglia all’onore.

Sabato sera, Maduro ha disposto una serie di misure contro diplomatici e turisti nordamericani, includendo la promessa di limitare la presenza degli ambasciatori nel paese e imporre la necessità del permesso turistico.

Maduro ha inoltre rilasciato una lista di funzionari conservatori Usa a cui non sarebbe permesso di viaggiare in Venezuela. Fra questi, l’ex presidente George W. Bush, l’ex vice presidente Dick Cheney e numerose personalità del congresso.

 “Non possono venire in Venezuela perché sono  terroristi”, ha detto Maduro alla folla che ha radunato in protesta dell’imperialismo. “Fuori di qui, terroristi”.

Ileana Ros-Lehtinen, Rappresentante Repubblicana dello stato della Florida, dal profilo Twitter si è detta orgogliosa di essere nella lista, data la buona compagnia. Un altro Repubblicano, Mario Diaz-Balart, ha espresso un falso disappunto:

 “Ho sempre voluto viaggiare in un paese corrotto e senza democrazia. E ora il cagnolino di Castro non me lo permette!”, ha scritto su Twitter.

 Alcuni importanti critici dell’amministrazione Maduro vedono nel nuovo divieto l’opportunità di schiacciare il governo. Il Senatore Marco Rubio, Stato della Florida, ha detto in una nota che non c’è bisogno di andare a Caracas per fronteggiare il regime.

 “Non importa dove io sia, continuerò a mettere in luce le responsabilità di Nicolas Maduro e del suo regime sulle uccisioni, sull’abuso dei diritti umani e sul disastro economico in cui si trova il Venezuela”, ha dichiarato il Senatore.

Analogamente, il Senatore Democratico Bob Menendez, New Jersey, ha promesso che il divieto non avrà effetti sulla sua volontà di scagliarsi contro il governo Maduro.

 Gli Stai Uniti recentemente hanno proibito l’entrata nel paese ad alcuni importanti dirigenti venezuelani, accusati di violazione dei diritti umani.

 Il Ministro per le Relazioni Internazionali Delcy Rodriguez ha detto domenica di voler lavorare per rendere velocemente operativo il nuovo regolamento, aggiungendo che le restrizioni sui permessi sono una questiona di imparzialità.

 “Non è nulla di inusuale. I venezuelani devono sborsare dollari solo per richiedere il visto per andare negli Stati Uniti, anche se questi non sono garantiti”, ha detto il Ministro.

 Sabato, Maduro ha suggerito di voler spremere il numero dei funzionari nordamericani autorizzati in Venezuela, riducendoli da un centinaio di persone fino ad una manciata, mossa che potrebbe complicare la procedura del visto per i cittadini venezuelani. L’anno scorso l’ambasciata statunitense a Caracas sospese temporaneamente il rilascio del permesso turistico, ufficialmente per questioni legate ai dipendenti.

 La tensione è andata crescendo in Venezuela dopo che un poliziotto ha ucciso un quattordicenne durante una protesta anti governativa, e l’arresto del sindaco di Caracas da parte della polizia. Il Bolivar ha segnato un record negativo visto l’esteso utilizzo del mercato nero per il cambio di valuta, e l’indice di gradimento nei riguardi di Maduro sta marcendo verso un misero 20%.

 Critici di governo hanno manifestato per chiedere ai diplomatici vaticani in missione a Caracas l’intervento di Papa Francesco.

 Domenica, il primo Papa latino americano ha detto in un discorso pubblico che spera nella fine della violenza politica in Venezuela e nell’inizio di un dialogo costruttivo tra il governo e l’opposizione. Ha aggiunto che stava pregando per il ragazzo quattordicenne.

 

Articolo originale: http://www.latimes.com/travel/cruises/sns-bc-lt–venezuela-us-20150301-story.html

Consolidamento del potere cittadino, sanzioni inverse agli Stati uniti: così il Venezuela risponde al tentativo d colpo di Stato.

Articolo originale: Renforcement du pouvoir citoyen et des droits sociaux, sanctions envers les États-Unis : le Venezuela répond à la tentative de coup d’État

di Thierry Deronne. Traduzione di Lorenzo Mastropasqua

Interessante articolo sulle azioni intraprese dal governo venezuelano in seguito ai noti fatti del febbraio scorso, nei momenti di crisi, sia istituzionale sia economica, c’è chi risponde con la repressione chi con i diritti e democraziaMentre nel 1973 dei media occidentali che s’indignavano per il colpo di Stato perpetrato in Chile erano presenti, quelli di oggi scandiscono all’unisono: Presidente del Venezuela, si lasci destituire! É per il suo bene! Rinunciate a difendere la scelta degli elettori! Rinunci alla legge, alla costituzione. Se te arresti un putschista noi denunceremo la repressione in Venezuela! Il bulldozer informativo, già ben rodato per creare il personaggio Chavez, è stato reattivo nel fabbricare il tiranno Maduro che da lontano agita il pugno brutale per schiacciare meglio le folle mentre la voce felpata delle opposizioni di destra o dei portavoce della Casa Bianca, si scandalizzano di tanta violenza.

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Addirittura durante il colpo di stato mancato contro Chavez nel 2002, non si è vista una tale intensità nei bombardamenti mediatici tesi a farci accettare la necessità di un intervento esterno, o di un colpo di Stato senza attendere le elezioni. É senza ombra di dubbio l’errore storico e suicida della sinistra europea: non aver democratizzato la proprietà dei media, aver lasciato il servizio pubblico mimetizzare “l’informazione” dei grandi gruppi privati. Quando arriverà un giornalista di un grande gruppo d’informazione che parli dei 40000 consigli comunali e dei consigli del potere cittadino che apportano la “materia grigia” in numerose decisioni governative in Venezuela?E il Maduro reale? Quello che non oscura gli obiettivi dell’AFP o della Reuters?Giovedi 26 febbraio, durante la creazione del nuovo consiglio delle persone disabili e anziane, ha approvato i finanziamenti per concedere 300 mila pensioni in più, elevando i beneficiari di questo diritto a 3 milioni di cittadine/i. Ha confermato la concessione di 10 000 alloggi sanitari per proteggere meglio le persone anziane. Si è congratulato con i dipendenti per la nuova missione sociale “Casa della Patria” che ha visitato in un solo finesettimana 200 comunità popolari e 25 mila famiglie: “Questo metodo ci permette di arrivare direttamente alle famiglie, evitando le mafie degli intermediari”.

Prima di cominciare sui territori un nuovo ciclo di “governo di strada”, Maduro ha ricordato l’ideale di fondo della sua politica: malgrado la guerra economica e la caduta dei prezzi del petrolio, niente austerità ma l’ampliamento di uno Stato sociale e partecipativo. Come ricorda il sindaco Rodriguez, ci attaccano perché siamo un governo di poveri. Solo nel socialismo le risorse sono amministrate in funzioni di quelli e quelle che hanno bisogno. Durante questa assemblea un documento arriva alle mani di Maduro. Annibale affetto da un’incapacità uditiva, uno dei rappresentanti del nuovo consiglio nazionale prende la parole in lingua dei segni: “Siamo 120 rappresentanti venuti da 24 regioni del paese, abbiamo lavorato insieme su queste proposte. É per questo che ho creato i consigli del governo popolare, per far si che il popolo prenda il potere, che assuma il potere politico e si converta in popolo-presidente ha risposto il presidente Maduro.

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Sabato 28 febbraio durante una mobilitazione popolare contro le ingerenze degli Stati uniti, il presidente a proseguito: il The Wall Street Journal ha scritto recentemente che è venuta l’ora di chiamarmi tiranno, io rispondo: “Sarei un tiranno perché non mi lascio destituire? E se lo lasciassi fare sarei un democratico? Il popolo dovrebbe permettere che si instauri un governo di transizione eliminando la costituzione? Io non lo permetterò e se ci fosse il bisogno mi batterei nelle strade con il nostro popolo e le nostre forze armate. Noi vogliamo costruire la pace, la stabilità la coesistenza, la vita in comune. Che farebbe il presidente Obama se è un colpo di Stato fosse organizzato contro il suo governo? Quelli che agiscono fuori i limiti della costituzioni, quelli che persistono nelle loro attività terroristiche e stecchiste saranno arrestati per essere giudicati; anche se il Wall Street Journal o il New York Times mi chiamano tiranno, non è questione di tirannia è semplicemente la legge.Durante questa marcia che ha percorso le strade di Caracas, Maduro ha firmato un decreto che indennizza le 74 famiglie vittime del Caracazo: nel 1989 dopo due giorni di sommosse popolari in seguito all’applicazione delle misure neo-liberiste pretese dall’FMI, il presidente social-democratico Carlos Andres Prezzar sospese le garanzie costituzionali e inviò l’arma a “ristabilire l’ordine”. In 72 ore tra le 2000 e le 3000 persone furono assassinate.

Maduro ha ricordato che questa stessa austerità feroce fa parte del piano che la destra venezuelana aveva previsto di applicare in caso di successo del colpo di Stato del 12 febbraio scorso. Fino all’elezione di Hugo Chavez, nessun governo aveva accettato di riconoscere le fosse comuni, le sparizioni e le torture. I 74 indennizzi decretati da Maduro si aggiungono ai 596 già accordati ad altre famiglie dal governo bolivariano.Per contro, il presidente ha annunciato 4 misure in risposta sia alle sanzioni imposte dagli Stati-uniti in violazione del diritto internazionale e denunciate dall’insieme dei paesi latino-americani sia alle 168 dichiarazioni ufficiali emesse dall’amministrazione Obama dal 2014 al 2015 contro il governo bolivariano:

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Domenica 1 marzo 2015. Il presidente Maduro rende omaggio alle vittime del massacro del “Caracazo” del 27 Febbraio 1989

– L’accesso al territorio venezuelano è interdetto ai funzionari statunitensi complici di azioni terroristiche e colpevoli di violazioni dei diritti dell’uomo e crimini di guerra. Tra loro l’ex presidente George W.Bush, l’ex vice presidente Dick Cheney, l’ex direttore della CIA George Tenet, notamente legati al massacro di centinaia di migliaia di iracheni sulla base delle menzogne delle “armi di distruzione di massa” e la creazione di centri di tortura( prigioni segrete in Europa, Abu Ghraid, Guantanamo, etc…” E’ interdetto anche il rilascio dei visti ai cittadii americani che hanno violato i diritti umani e hanno bombardato popolazioni civili”. La decisione concerne anche i congressisti d’estrema destra Bob Menendez, Marco Rubio, Ileana Ross-lehtinen e Mario Diaz-Balart, vicini alle reti terroristiche del cubano Posada Carriles che vive attualmente negli Stati-uniti sotto la protezione delle autorità.

-Adeguamento del numero dei funzionari dell’Ambasciata degli Stati-uniti a Caracas.Il governo degli Stati-uniti mantiene più di 100 impiegati mentre solamente 17 funzionari venezuelani sono autorizzati a lavorare a l’Ambasciata venezuelana a Washington. La ministra Delcy Rodriguez a ricordato che la facoltà di chiedere l’equilibrio del numero dei funzionari è disponibile per tutti i governi in virtù della Convenzione di Vienna.

-Reciprocità in materia di visti. I cittadini venezuelani che viaggiano negli Stati-uniti devono pagare per ottenere un visto. Di conseguenza per ristabilire l’ugualità di trattamento, gli statunitensi che visitano il nostro paese dovranno ottenere un visto e pagare ciò che pagano i venezuelani per viaggiare negli stati-uniti.

-”Fine delle riunioni dei funzionari statunitensi per cospirare sul nostro territorio”. I vertici i dell’ambasciata statunitense a Caracas sono stati informati sul fatto che “tutte le riunioni realizzate da essi nel territorio venezuelano dovranno essere notificate e approvate dal governo del Venezuela”.In conformità agli articoli 41 e 42 della Convenzione di Vienna.Maduro ha rivelato:” abbiamo individuato e catturato alcuni statunitensi ingaggiati nelle attività segrete, in particolare di spionaggio, che tentavano di reclutare persone nei villaggi confinanti con la Colombia sotto l’influenza paramilitare.Nello stato di Tachira abbiamo catturato un pilota statunitense di orgine latino-americana, che trasportava documenti molto interessanti. In questo momento ci sta rivelando i fatti”.

In conclusione del suo discorso, Maduro a riaffermato il suo rispetto per il popolo statunitense cosi come per la comunità afro-americana, ispanica e caraibica spesso vittime di violazioni dei diritti umani da parte del proprio governo. Ricordando che queste misure non sono prese contro di loro, ma contro l’elite che continua a erigersi gendarme mondiale e rifiuta di rispettare i principi della sovranità

In Venezuela, centinaia di famiglie contadine si riprendono le terre abbandonate

di Cory Fischer-Hoffman per venezuelanalysis.com
Traduzione: Alessandro Perri

Roland Denis e Fresia Ipinza annunciano l'occupazione delle terre da parte della comune "Tierra y Lybertad" nello stato di Guárico (Apporea.org)
Roland Denis e Fresia Ipinza annunciano l’occupazione delle terre da parte della comune “Tierra y Lybertad” nello stato di Guárico (Apporea.org)

Caracas, 29 Settembre 2014 – Lo scorso sabato, centinaia di famiglie contadine si sono riappropriati dei terreni nello stato di Guarico, chiedendo il supporto dell’Instituto Nacional de Tierras (INTI). I sostenitori dell’azione sottolineano la necessità di accelerare il processo di riappropriazione terriera, considerando la guerra economica con cui si sta confrontando il Venezuela.

Un video dichiarante l’acquisizione e la richiesta di appoggio è stato realizzato sabato dal sito indipendente Apporea. Nei video, Roland Denis (intellettuale e ministro della pianificazione nel 2002-2003 – Video) e Fresia Ipinza (già candidata come governatore nello stata di Miranda e assidua collaboratrice del sito – Video) chiedono il sostegno al popolo venezuelano, specialmente alla luce dell’attuale carenza di cibo, alla scarsa produzione agricola del paese a cui fa da contraltare una massiccia importazione dai paesi steri.

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Venezuela: The Professor & The President: Who’s the Bully?

MachadoHausmann
María Corina Machado e Alejandro Plaz, con Ricardo Hausmann

 

Tradotto da Marinella Correggia per Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Articolo originale in inglese di Suren Moodliar su venezuelanalysis
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Il professor Ricardo Hausmann ha scritto per Projectt Syndicate l’articolo “Should Venezuela Default?”.
Il Presidente venezuelano Maduro ha affermato che Hausmann è un attore importante nel mondo del Sistema bancario e che la sua predizione di un default in Venezuela provocherebbe solo altra paura, incertezza e dubbi.
La percezione del rischio ha un prezzo. L’articolo di Hausmann ha proprio questo obiettivo. La “paura dei mercati” per un possibile default del Venezuela ha un prezzo: i tassi di interesse sui bond venezuelani sono significativamente più alti di quelli del Messico o della Nigeria. Il che, a sua volta, ha un impatto negativo sulla vita dei venezuelani. L’articolo ha avuto l’effeto, prevedibile, di aumentare anche di più i tassi di interesse, con un ridimensionamento solo dopo le determinate assicurazioni da parte del presidente Maduro
Bisogna dire che Hausmann è un attore di primo piano sulla scena globale e il suo ballo con la leadership rivoluzionaria venezuelana è in corso da tempo.

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