Banmujer : Uno schiaffo alla femminilizzazione della Povertà

chaveerArticolo tratto da: www.ilsudest.it

 di Maddalena Celano

Una delle più importanti istituzioni pubbliche del Venezuela, fu creata per assistere le donne impoverite attraverso il micro-credito: Banmujer .

Banmujer nacque il 21 settembre 2001 come una banca con una specifica “mision”: procurare occasioni di sviluppo e crescita socio-produttiva per donne in condizioni economiche disagiate come ragazze-madri, vedove e donne nate in aree rurali particolarmente povere ed ostili ad ogni forma di progresso ed indipendenza femminile. Dal 2001 Banmujer annovera più di 138mila micro-crediti concessi e risulta che abbia salvato dalla miseria e dal degrado più di 3000 famiglie del paese.

Banmujer è presieduta da una nota economista in America-Latina: la signora Nora Castañeda.

La povertà ha il viso di una donna: gran parte degli 1,5 miliardi di persone che vivono con 1 dollaro al giorno, o meno, sono donne (www.onuitalia.it/calendar/women2000b.html). Secondo il presidente della banca, l’istituzione è attualmente attiva in circa 335 municipi dei Caraibi e 90% dei clienti di Banmujer è costituita da donne. Attualmente più di 20,000 nuovi lavori sono stati creati attraverso le iniziative della banca, mentre nel 2011 sono stati concessi più di 6,000 micro-prestiti a gruppi ed individui per progetti produttivi. Molti interventi non si limitano soltanto ai prestiti, ma piuttosto includono un programma olistico per addestrare ed assistere le donne che aspirano ad aprire una micro-impresa o una piccola attività commerciale. La Banca delle Donne non offre solo forme di micro-credito ma anche numerosi servizi gratuiti non-finanziari: come istruzione e tirocini, forme di assistenza tecnica prima, durante e dopo l’approvazione del credito. L’obiettivo primario è garantire che le donne possano pagare il credito ed eseguire il loro progetto. Riguardo al ruolo delle donne nella società, il servizio pubblico è nato anche per correggere un equivoco comune in Venezuela: l’ equivoco è associare la lotta per i diritti di donne con la presunta volontà di supremazia femminile. Non è così. Ad esempio, le faccende domestiche dovrebbero essere svolte sia dall’uomo che dalla donna, anche se tutt’ ora in Venezuela (come nella stragrande maggioranza del mondo) sono prevalentemente le donne a farsene carico e senza riconoscimento alcuno. Così come la partecipazione alla vita comunitaria ed ad un lavoro socio-produttivo dovrebbe essere un dovere-diritto di entrambi i sessi. Ma tutt’ ora, sia in Venezuela che altrove, la vita pubblica e produttiva è occupata prevalentemente dagli uomini e solo residualmente dalle donne. Le donne venezuelane non tentando di sostituirsi uomini. Bensì cercano di creare una società più democratica dove uomini e donne vivano in condizioni di eguaglianza e parità, cosa che purtroppo, nonostante innumerevoli sforzi, raramente succede.  Gli sforzi del vecchio governo di Hugo Chavez erano indirizzati a priorizzare il problema: sostenere economicamente le donne fu un modo di combattere la femminilizzazione della povertà.

Il governo nazionale venezuelano tutt’ ora facilita l’auto-organizzazione-produttiva delle persone affinché diventino, attraverso lo sviluppo di attività-sociali ed economiche, protagoniste attive dello sviluppo locale nonché protagoniste attive della rivoluzione. Marcos Parra, Coordinatore del programma Agricolo Urbano e Semi-urbano di Banmujer, informa che molti dei crediti sono stati approvati per la coltura di frutta ed ortaggi nelle aree che circondano i grandi centri metropolitani come Caracas. Vegetali come le cipolle primaverili, le carote e le lattughe comprendono il grosso della produzione-agricola della comunità locale, mentre in altre aree si sta tentando di promuovere la pastorizia.

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